martedì 5 aprile 2011

... "il lavoro rende liberi" ovvero "lasciate ogni speranza o voi che entrate..."

Camminavo in silenzio tra i resti del campo di concentramento di Birkenau, in Polonia, divenuto museo,
osservavo e leggevo tutta la storia del posto, e le mie "immaginazioni" prendevano forma tra le stanze e sulle situazioni di chi aveva vissuto questa parte terribile di storia...
Più andavo avanti e più scoprivo tristi verità... "l'energia negativa" del posto la respiravo, mi entrava dentro ogni passo di più...



































Arrivato al campo di Auschwitz, a qualche km. di distanza, la scena era ancora più impressionante di prima, un area immensa con baracche di legno su un prato e una struttura in cemento simile ad un mattatoio... ma per persone.
Passo dopo passo, avevo come la sensazione che il peso del mio corpo aumentava, come se le gambe, bloccate dalla mente affaticata, si rifiutavano di proseguire per non "vedere" oltre...
Ma più andavo avanti, più prendevo coscienza e più emozioni si facevano spazio dentro di me, tra i miei pensieri, tra le mie carni, diritti al cuore... dolore, pena, rancore, odio e poi... sono arrivate le lacrime...










Il campo di concentramento è un luogo che, nonostante il trascorso del tempo, mantiene intatta la sua triste storia, ne è impregnata la terra, gli alberi vicini e anche il cielo che guarda lì, malgrado il suo tramonto, non riesce a dimenticare...










Una storia che tutti dovrebbero conoscere, un luogo che tutti dovrebbero visitare, ma soprattutto ricordare, per fare in modo che, orrori ed errori del genere, non vengano mai più commessi!!